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Articolo su Il Giornale dei Veicoli Commerciali

21 settembre 2021 - 21 settembre 2021

Di seguito l'articolo uscito sul numero di settembre/ottobre 2021 de "Il Giornale dei Veicoli Commerciali": 

ll concetto è quello classico del “sandwich”, ma al posto della vetroresina c’è il polipropilene e dentro c’è aria, solo e semplicemente aria. Questo, come ben si comprende, fa di questi pannelli di rivestimento per van dei campioni di leggerezza, per giunta senza dover rinunciare alla robustezza. Inoltre il materiale è facile da riciclare e l’ambiente ringrazia. Trasformare polipropilene per produrre lastre alveolari è la mission di Imballaggi Protettivi. L’azienda lodigiana lo fa da oltre venticinque anni in vari settori (si veda la storia nel box) perché -per dirla con le parole dell’Amministratore Delegato e Responsabile del Reparto di Ricerca e Sviluppo, Alessandro Aledi - «le applicazioni del prodotto sono infinite».

La caratteristica principale di questi pannelli è la leggerezza, dovuta al film centrale costituito da bolle d’aria termoformate, grazie alle quali il peso è il 60% in meno rispetto a una lastra compatta. Sagomature, tagli e bordature possono essere fatti dalla stessa azienda, oppure i prodotti possono essere venduti così come escono dalla catena produttiva, in modo che il cliente finale possa lavorarli a proprio piacimento, come nel caso degli allestitori.

Da qualche anno, infatti, queste lastre vengono commercializzate anche nel settore degli Lcv, con il marchio “IP Van”: possono essere impiegate per rivestire il vano del furgone (per esempio per il trasporto di alimenti), ma anche per realizzare pareti, divisori o altri elementi di officine, uffici mobili o camper (pensili, cassetti, ripiani, contenitori, eccetera).

TANTI VANTAGGI

«La leggerezza - chiarisce Alessandro Aledi - si traduce in una migliore maneggevolezza delle parti durante l’allestimento e in una maggiore capacità di carico del furgone, ma anche in una riduzione dei costi di trasporto (minori consumi) e delle emissioni. Il polipropilene presenta anche altri vantaggi: resiste alla corrosione, all’umidità e alla ruggine; è facile da lavare e sanificare (con l’uso sia di acqua sia di sostanze chimiche); non rilascia fibre. Le bolle all’interno, inoltre, trattengono l’aria, quindi hanno una funzione isolante, pur non essendo questa la loro prerogativa. E non è tutto. La lastra è facile da lavorare, un plus per l’allestitore che processa il materiale adeguandolo alle proprie esigenze o creando kit da distribuire alla propria rete, per successivi assemblaggio e installazione».

I pannelli “IP Van” sono disponibili in diversi spessori - 4, 5 e 10 mm sono i più richiesti, mentre le finiture possibili sono due - goffrata e satinata - in quattro colorazioni standard: grigio scuro, grigio chiaro, nero e bianco. «Se ci sono richieste particolari e ci sono i numeri - aggiungono Angelo Iozzolino (Sales & Marketing Manager) e Alessia Sofia Aledi (Marketing Communication) - si possono realizzare colorazioni custom. Il pannello potrebbe anche essere stampato con grafiche, con il nome dell’azienda o un’immagine della destinazione d’uso. Grazie alla sua monomatericità, inoltre, la lastra è facilmente riciclabile. In produzione noi stessi impieghiamo fino al 30% di prodotto di recupero, che generiamo internamente (dai nostri sfridi di produzione) o acquistiamo da partner esterni».

MERCATI IN ESPANSIONE

Imballaggi Protettivi presidia il settore delle pannellature per i veicoli commerciali da circa cinque anni. «Negli ultimi tempi - racconta Saimir Manoli, coordinatore settore vendite di “IP Van” - c’è stato un vero e proprio boom, al punto che attualmente il comparto rappresenta circa il 10 per cento del nostro fatturato. Obiettivo è trovare interlocutori in ogni Paese, espandendoci anche al di fuori dell’Europa, che attualmente vale circa il 60 per cento del nostro business». Quanto all’Italia, il mercato ha “tenuto” anche nel 2020 gravato dai lockdown.  «C’è maggiore flessione oggi - aggiunge Alessandro Aledi - a causa della mancanza di materie prime, che noi affrontiamo avvalendoci di più fornitori e con qualche scorta in più a magazzino, anche se la nostra politica è e resta quella di una massima attenzione al capitale impiegato. Per non parlare dell’aumento dei prezzi: +80% nelle materie plastiche, un rialzo impossibile da prevedere».

Nonostante queste criticità il team di Imballaggi Protettivi è positivo. Oggi la società vanta un centinaio di dipendenti, quattro impianti (un quinto è in arrivo per il 2022) e circa 10.000 ton di materiale prodotto all’anno. L’obiettivo per il 2021 è di 25 milioni di euro di fatturato totali. «Stiamo crescendo - dice, concludendo, Alessandro Aledi - e vogliamo continuare a farlo, magari entrando anche in nuovi mercati. Assumeremo personale, non subito però. Siamo abituati a fare un passo alla volta, con i piedi ben solidi per terra».

Un’azienda in evoluzione, quindi. Riguardo alle applicazioni, anche negli Lcv, il solo limite è la fantasia.

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